Rientravo dal lavoro al “Giardino dei Concetti”, quando un richiamo particolare mi ha messo sull’attenti. Mi sono mosso con circospezione (ma probabilmente sembravo più l’Ispettore Capo Clouseau), e poco più in là chi ti vedo. Il mio preferito quì a Cedar Cove, il Tacchino Selvatico.
Con aria solenne e buffa, convinta e maldestra, orgogliosa e impacciata, con quel suo nonsochè di nobile e “cialtrone”, faceva bella mostra di sè, muovendosi tra le femmine del suo Harem. Il “costume” e i modi, mi hanno suggerito di ribatezzarlo “Il Clown della Foresta“, con tanto di risata e approvazione convinta di Steve!!! E allora sia…
“Dacci ancora la forza di far ridere gli uomini, di sopportare serenamente le loro assordanti risate e lascia pure che essi ci credano felici. Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono, ma non importa, io li perdono, un po’ perché essi non sanno, un po’ per amor Tuo e un po’ perché hanno pagato il biglietto. Se le mie buffonate servono ad alleviare le loro pene, rendi pure questa mia faccia ancora più ridicola, ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura. C’è tanta gente che si diverte a far piangere l’umanità, noi dobbiamo soffrire per divertirla. Manda, se puoi, qualcuno su questo mondo, capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri”.
Antonio de Curtis