“Dove la vita è sprecata una volta è sprecata in ogni dove” – Vinicio Caposela
Non amo particolarmente eventi come “La Giornata della Terra”, chiedo scusa a tutti coloro che con grande cuore e passione si dedicano a tali ricorrenze. Ne riconosco la bontà d’animo e la forza dello spirito che l’hanno generata. Ma la sensazione è che sia diventata presto solo “coreografia e folklore”, perdendo enormemente di senso e quindi di efficacia Per questa ragione non organizzo appuntamenti a tema e non dedico spazi web per giornate di tal genere . Ma questa volta devo fare un’ eccezione.
I giorni scorsi sono rimasto addolorato e disgustato da una notizia che è rimbalzata sul web. Il 19 Aprile in uno dei tanti “tour della morte” è finito vittima l’elefante più grande del Botswana (forse del mondo). E’ stato ucciso non dai bracconieri ma da due cacciatori autorizzati dal governo stesso, che hanno pensato bene di fare sfoggio della loro brutalità e vigliaccheria con l’immancabile e raccapricciante foto ricordo. So bene che le nostre società distruggono il selvatico e uccidono gli animali in molti modi, senza imbracciare per forza un fucile. Ma esibire questo macabro evento e vantarsi di questo crimine sul web aggiunge una dimensione ancora più triste e amara all’accaduto.
Questo 22 Aprile lo voglio dedicare al patriarca scomparso e alla vita selvaggia che con lui sta sparendo sotto i nostri occhi. Guardando l’illustrazione che abbiamo chiesto di realizzare a Flavia della Camelia (bravissima a vestire di poesia il dramma), mi asciugo le lacrime e canto. Canto per per restituire dignità e maestosità al nostro fratello ucciso. E tutti i giorni continuerò a rimboccarmi le maniche e lavorare sodo, per creare maggiore consapevolezza e per sentirci parte della stessa famiglia con tutti i figli di Madre Terra.
E’ successo in Botswana, ma riguarda tutti.
Gianluca Cacciotto